Quello che scegli di bere è importante, ma con chi lo bevi lo è ancora di più
Benvenuto al Bath Pipe, dove ogni sorso racconta una storia e ogni drink è un’esperienza. Se sei un amante del gin, il Bath Pipe è il posto che fa per te. Abbiamo una selezione di +120 etichette di gin, che continuiamo ad arricchire ogni settimana. Se il gin non è il tuo spirit preferito, poco male. Vieni a trovarci e chiedi ai nostri Bartender di preparare il tuo cocktail preferito. Cosa aspetti? “Beviti un fatto” al Bath Pipe.
Chi siamo
Il Bath Pipe si trova nel centro storico di Napoli, in una delle strade più caratteristiche della città, ed è ormai diventato uno dei fulcri della movida partenopea.
Il concept di Bath Pipe è strettamente legato all’epoca della “Gin Craze”. Il periodo storico che ha portato alla diffusione del prodotto prima in Inghilterra, e poi nel resto del mondo.
"Gin save the Queen"
Per gli Inglesi e le nazioni del Commonwealth, “God save the Queen” è espressione di patriottismo e speranza per la lunga vita del monarca. Noi abbiamo preso in prestito questa espressione. “Gin save the Queen” è un augurio di lunga vita che rivolgiamo a tutti gli amanti del gin.
Il gin divenne popolare in Inghilterra grazie a Guglielmo III d’Orange. Tra il 1689 e il 1697, il governo inglese approvò una serie di leggi volte a limitare le importazioni di brandy e incoraggiare la produzione ed il consumo di gin. Il governo inglese, infatti, non solo ridusse sensibilmente la tassazione sui distillati, ma abolì anche le licenze necessarie alla loro produzione. Molti quindi iniziarono a distillare gin in casa, utilizzando grosse vasche da bagno. È stato stimato che tra il 1729 ed il 1751, venivano prodotti ogni anno circa 10 milioni di galloni (+45 milioni di litri) di gin, che venivano poi serviti nei pub della città.
Nella prima metà del XVIII secolo, il gin divenne estremamente popolare, una vera e propria mania (“gin craze”). Nel 1743, il consumo pro capite di gin in Inghilterra arrivò a 2,2 galloni (10 litri) all’anno. Il governo fu quindi costretto ad emanare una serie di leggi (Gin Acts) volti a limitarne il consumo. L’ultimo di questi (1751) risultò il più efficace. Gli storici suggeriscono che il consumo di gin non sia stato ridimensionato della legislazione, ma dall’aumento del costo del grano. La “gin craze” termina nel 1757 ma in epoca vittoriana (1837-1901), con la comparsa di numerosi “gin palaces”, la quantità di gin consumata a Londra tornò ad eguagliare quella del 1743.